Direzione Investigativa Antimafia: storia e compiti della DIA

Direzione Investigativa Antimafia

All’interno di questo articolo leggerai le informazioni più importanti sulla Direzione Investigativa Antimafia (DIA)

Spesso, fin da bambini, abbiamo a che fare con i telegiornali e di conseguenza con gli eventi di cronaca salienti. Quando si parla di organizzazioni criminali come mafia, ndrangheta o simili, si ha a che fare con un linguaggio non esattamente comprensibile. Sia per quanto riguarda la malavita, che per le varie sigle che contraddistinguono le branche delle autorità che combattono questo genere di criminalità. Ad esempio, è dagli anni ’90 che ciclicamente sentiamo nominare la DIA. Non tutti sanno che con questo acronimo ci si riferisce alla Direzione Investigativa Antimafia.


INDICE
- Breve storia della DIA
- Come si compone la Direzione Investigativa Antimafia?
- Quali sono i compiti della DIA?
- L’importanza della DIA per lo stato Italiano


Breve storia della DIA

La Direzione Investigativa Antimafia (DIA) è un organo di polizia giudiziaria specializzato nella lotta alle attività criminali considerate più pericolose, ossia quelle di stampo mafioso. Si tratta di una sorta di FBI nostrana. La sua creazione risale al 1991, quando fu istituita per contrastare il fenomeno della mafia e delle altre organizzazioni criminali presenti sul territorio italiano. In questo articolo, vedremo le attività svolte dalla DIA e la composizione di questa importante struttura.

Si tratta di organismo investigativo interforze di tipo specializzato che svolge attività di prevenzione e di repressione dei reati di criminalità organizzata di una certa tipologia specifica. Il compito principale della Direzione Investigativa Antimafia è quello di raccogliere informazioni utili per la prevenzione e la repressione dei reati di tipo malavitoso. Come anticipato, la creazione risale all’inizio degli anni 90’, ossia il periodo in cui si intensificò drasticamente la lotta a questo genere di criminalità, con paladini nomi che sono entrati nella storia come i compianti magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Come si compone la Direzione Investigativa Antimafia?

Per svolgere questo genere di attività, la DIA oggi si avvale di un team di investigatori altamente specializzati, che collaborano con le autorità giudiziarie e le forze dell'ordine. Prendono parte alla Direzione Investigativa Antimafia infatti membri delle seguenti Forze:

  • Polizia di Stato
  • Arma dei Carabinieri
  • Guardia di Finanza
  • Polizia Penitenziaria (dal 2013)

Il Corpo Forestale dello Stato ha preso parte alla DIA fino al 2016, anno della sua soppressione.

Non è un caso, infatti, che il suo motto è vis unita fortior, ossia “l’unione fa la forza”.

A oggi, la costruzione dell’organismo interforze è la seguente:

  • una struttura centrale con sede a Roma che prevede:
    1. 3 reparti: Investigazioni Preventive, Investigazioni Giudiziarie e Relazioni Internazionali ai fini Investigativi;
    2. 7 uffici;
  • una struttura periferica, così composta:
    1. 12 centri operativi: Torino, Milano, Genova, Padova, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo, Catania, Caltanissetta;
    2. 11 sezioni operative: Trieste, Salerno, Lecce, Catanzaro, Messina, Trapani, Agrigento, Bologna, Brescia, Foggia, Potenza.

Quali sono i compiti della DIA?

Tra le attività svolte dalla DIA vi sono la raccolta di informazioni sulle attività illecite delle organizzazioni criminali, la sorveglianza dei soggetti ritenuti pericolosi per l'ordine pubblico, la ricerca di nuovi elementi di prova e la partecipazione ad operazioni di polizia giudiziaria. Inoltre, la Direzione Investigativa Antimafia si occupa anche dell'analisi delle attività economiche sospette, in particolare quelle legate alla criminalità organizzata.

La DIA, come già detto, opera su tutto il territorio nazionale ed è presente con numerose sedi locali, dislocate in tutte le regioni italiane. Gli investigatori della DIA sono spesso coinvolti in operazioni di polizia complesse, che richiedono una particolare attenzione ai dettagli e un'ampia conoscenza della legislazione italiana in materia di reati di tipo mafioso. Grazie alla sua competenza e al suo impegno, la DIA ha contribuito e continua tutt’oggi a contribuire in modo significativo alla lotta contro la criminalità organizzata nel nostro paese, con un totale di più di undicimila soggetti arrestati fino al 2022.

Gli ultimi dati disponibili sull’attività della Direzione Investigativa Antimafia restituiscono cifre impressionanti. Dalla creazione della DIA a oggi sono stati infatti sequestrati beni per circa 25 miliardi di euro ed effettuate confische alle organizzazioni di stampo mafioso per un valore di ulteriori 12 miliardi di euro e oltre.

L’importanza della DIA per lo stato Italiano

Come desumibile dalle informazioni scritte in precedenza, per entrare a far parte della Direzione Investigativa Antimafia occorre vestire la divisa di una delle Forze facenti parte dell’organismo investigativo interforze, ossia Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria. Particolare dedizione alla causa della lotta alle mafie e abnegazione continua nel perseguimento della legalità costituiscono senz’altro dei requisiti necessari per prendere parte a tale realtà.

È solo grazie alla DIA, come anche ai ROS dei Carabinieri o alla SCICO della Guardia di Finanza e non solo, se oggi la mafia, come era conosciuta fino a trent’anni fa, non esiste più. D’altra parte, tuttora, tanti arruolati nelle Forze Armate e di Polizia, sognano di combattere e sconfiggere le cosiddette “nuove mafie”, molto più legate al potere economico e finanziario rispetto a quello sociale. Ciò prova che l’efficienza della DIA, per come l’aveva pensata Giovanni Falcone stesso, non è stata scalfita dal tempo ma, anzi, era, è e rimarrà uno strumento imprescindibile per combattere la criminalità organizzata.

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